21 settembre 2012

Se non hai niente di carino da dire, non dire niente.

"Le tue parole fanno male,
sono pungenti come spine,
sono taglienti come lame affilate
e messe in bocca alle bambine,
possono far male, possono ferire, farmi ragionare sì.
ma non capire, non capire.
Le tue ragioni fanno male,
come sei brava tu a colpire!
Quante parole sai trovare, mentre io non so che dire..."

Già, mentre io non so che dire.
Forse perché prima di parlare cerco di immaginare l'effetto delle parole che dirò.
Forse perché il mio lavoro mi ha insegnato a pesare, selezionare, sceglierle, le parole.
Forse perché so che uno stesso concetto può essere espresso in tanti modi diversi, a seconda delle situazioni, delle persone, dei sentimenti in gioco.



E quindi io non so che dire.
Perché rischierei di sembrare insensibile, cattiva, ingrata, vendicativa, permalosa, esagerata, gelosa, acida, fuori luogo, inadeguata.
E non voglio neanche costringermi a dire il contrario di tutto quello che penso realmente, perché allora l'unica parola per definirmi sarebbe "bugiarda".
Potrei sopportarlo, se davvero fossi tutte queste cose, ma non è così.
E allora quante parole sai trovare, mentre io non so che dire. 

5 settembre 2012

Dimmi che è tutto più chiaro che qui.

Ricevo questa foto via mail da mia mamma, ritrovata in cantina, nei suoi deliri di pulizia estiva.

E sono passati ormai dieci anni da quando tu non ci sei più. E sono passati più di vent'anni da quando è stata scattata questa foto.
Ma io sono sempre la tua bambina nonno, la tua gioietta bella.
Puoi prendermi in braccio e farti dare un bacio sulla pelle bruciacchiata dal sole estivo.
Puoi accarezzarmi con le tue mani rovinate dalla guerra e dagli anni e indicarmi qualcosa lassù, sulle tue montagne.
Bello che sei, nonno. Mi manchi tanto.


È tutta stesa al sole,
questa vecchia storia,
tutta sulle tue spalle, vecchio,
e sulla tua parola.
Che hai visto piovere sulle rovine,
e le montagne crollare
e hai visto il sangue e le stelle alpine
e la neve bruciare.
E hai visto l'aquila volare. 
...
Ma tu, dimmi che cosa vedi adesso tu?
Che adesso quasi non ci vedi più.
Dimmi che cosa vedi tu da lì.
Dimmi che è tutto più chiaro che qui,
tutto più chiaro che qui.
E dimmi che potrò capire,
e dimmi che potrò sapere,
e dimmi che potrò vedere,
un giorno anch'io così,
tutto più chiaro che qui.
Anch'io così, tutto più chiaro che qui,
tutto più chiaro che qui.

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